martedì 14 luglio 2009

Cinque


Io ho puntato la sveglia alle 5... Eiden alle 5 meno dieci, per avere dieci minuti per un lungo abbraccio mattutino a occhi chiusi sotto le lenzuola...

Sono uscita in giardino...ho pensato a un quadro di Magritte...quello in cui la terra e' piu' scura del cielo... in alto alla mia destra c'era una porzione di luna bianca e lucente, quasi d'argento...alla mia sinistra, dietro le betulle, lo sfondo si scaldava di quel rosa alboreo che vedi solo a quell'ora...

Ho pensato: mi spiace svegliarmi a quest'ora.
Il mondo viene incontro ai miei occhi...i colori sono tenui e pastellati...nel paesaggio ho rintracciato solo forme tonde e mordide...le linee armoniche delle colline, le balle di fieno dorate, il profilo delle labbra del mio uomo...
Ho pensato: oggi sono felice.

martedì 7 luglio 2009

Agapantus


Sono stata alla mostra di Monet...
Con l' i-pod nelle orecchie ho vagato avanti e indietro per le sale...e mi sono salite le lacrime...
Quanta bellezza... tanta... troppa... da non riuscire a contenerla tutta nei miei poveri occhi ipermetropi...
Ed allora ne é uscita un pò... ed è stato travolgente.
E mi sono sentita improvvisamente a casa.
Lì. Nella bellezza.
Negli azzuri e nei viola...negli aloni bianchi e nelle simmetrie acquatiche...
E mi ritrovo... finalmente.
E' un continuo perdersi...ma un giardino e i suoi fiori sono la mia bussola.
E' stato bello visitare il giardino di Giverny attraverso le tele e la mia emozione...ma mi sono ripromessa di sentire lo screpitio della sua ghiaia sotto un paio di bei sandali estivi... di contare le ninfee negli stagni...e di giocare a cercare rose, piselli odorosi e agapanthus...
si bianchi e azzurri agapanthus... alti e meravigliosi... straordinari e fioriti... evocativi di un'altrettanto azzurra e bianca amicizia.

My bad

…mi spiace…è colpa mia? Detesto sentirmi in colpa…perché devo sentirmi in colpa? E’ una mia colpa sentirmi sempre in colpa…

Ecco qua l’iperbole del mea culpa, mea culpa mea maxima culpa…

Ti viene impresso già nell’infanzia…passi l’adolescenza e metà della tua giovinezza per estirpartela…ma è peggio della gramigna…delle infestanti…come un’edera spontanea germoglia con le sue foglie a forma di piccoli e aggraziati cuori…con i suoi tralci a ricciolo si insinua e s’incastra nei tuoi spigoli…nei tuoi angoli bui…quelli dove non vai a spolverare perché non si sa mai cosa puoi trovarci…

E ogni tanto sei così scellerata da ridere degli altri…e ti gongoli nei tuoi “a me non mi frega più!” . Poi una domanda indiretta…uno sguardo prolungato…una distratta risposta…no no…non è una risposta …è una giustificazione…è una scusa…FREGATA!

Mi hanno appena fregato…perché se ti giustifichi i dilettanti e i dilettati della comunicazione penseranno che se ti giustifichi allora…

E invece no.

E’ solo un condizionamento sociale…solo un fatto di cultura…quella dell’eccessiva introspezione e auto analisi… quella degli esami di coscienza e del potevo fare di più.

E diciamolo… un po’ va bene, ma poi basta!